L’attuale variabilità genetica nel Leonberger

Pubblichiamo qui di seguito il recente studio scientifico riguardante l’attuale situazione sulla diversità genetica nel Leonberger, pubblicato sulla rivista Genetics Selection Evolution. Le conclusioni di questo studio forniscono le basi per una maggiore consapevolezza sulle pratiche di allevamento attuali e future
e sull’assoluta necessità di proseguire con gli studi riguardanti le patologie che affliggono la razza.
Abbiamo tradotto per voi il riassunto iniziale, mentre l’intero articolo è fruibile al link https://rdcu.be/b8CmW

La diversità genomica e la struttura della popolazione nella razza Leonberger

Studio realizzato da Anna Letko, Katie M.Minor, Vidhya Jagannathan , Franz R. Seefried , James R. Mickelson , Pieter Oliehoek e Cord Drögemüller.
Introduzione
Il Leonberger è una razza canina di taglia gigante formatasi negli anni 50 del XIX secolo in Germania. In seguito alla sua diffusione nel secondo dopo guerra, l’attuale popolazione globale conta all’incirca 30.000 soggetti. La razza mostra la tendenza a sviluppare disturbi neurodegenerativi e cancro, che è probabilmente dovuto in larga misura ad una ridotta diversità genetica. Tuttavia, non esiste ad oggi una letteratura scientifica sulla demografia globale e sull’ architettura genomica della razza.
Risultati
Abbiamo valutato i dati di 142.072 pedigree, i dati sul genotipo mediante tecnica SPN-array su 1203 soggetti e le analisi dell’intero genoma su 39 soggetti. Gli studi dei pedigree hanno identificato 22 soggetti fondatori e hanno rivelato una evidente e diffusa ‘sindrome dello stallone’. Il valore medio del COI di 0.29 e il valore medio del Mean Kinship di 0.31 mostrano una drammatica perdita di diversità genetica. L’età media riscontrata si è ridotta nel tempo, passando da un’età media di 9.4 anni nel 1989 ai 7.7 anni nel 2004. L’indagine mondiale effettuata sulla salute ha confermato un’alta incidenza di cancro e disturbi neurologici. L’analisi delle sequenze di omozigosi ha identificato 125.653 sequenze con una lunghezza media di 5.88 Mb, e ha confermato un COI medio di 0.28. I dati relativi all’indagine sui geni hanno rivelato 28 varianti presenti in tutti i soggetti e una lista di 22 varianti potenzialmente patogene per lo sviluppo di disturbi neurologici, dei quali il 50% compare solo nel Leonberger e il restante 50% si manifesta raramente in altre razze. Inoltre, uno dei due aplogruppi del DNA mitocondriale individuati era presente in un cane solo.
Conclusioni
Il crescente aumento della popolazione del Leonberger è stato accompagnato da una considerevole perdita della diversità genetica in seguito ad un collo di bottiglia degli anni ’40 a causa di un intenso utilizzo degli stessi stalloni con conseguenti alti livelli di inbreeding. Questo potrebbe spiegare l’elevata diffusione di alcuni disturbi; tuttavia, i dati genomici non forniscono nessuna prova dell’esistenza di varianti fisse che possano spiegare queste predisposizioni. La lista delle varianti responsabili della polineuropatia deve essere ulteriormente indagata. L’attuale diversità genetica può essere preservata aumentando il numero degli individui inseriti in riproduzione e riducendo il numero di cucciolate per stallone / fattrice. Inoltre, l’outcross aiuterebbe ad ottimizzare la diversità genetica a lungo termine e contribuirebbe alla continuità e alla salute della popolazione.

La processionaria: un pericolo per i nostri cani

Ora che la primavera è iniziata dobbiamo prestare attenzione durante le passeggiate con i nostri amici a quattro zampe al pericolo della processionaria. Di cosa si tratta? La processionaria del pino, il cui nome scientifico è “Thaumetopoea Pityocampa” e la processionaria della quercia, il cui nome scientifico è “Thaumetopoea Processionea” sono lepidotteri, ovvero gli insetti che allo stato adulto vengono chiamati comunemente farfalle. Questi insetti nidificano generalmente su pini, larici, cedri e querce, creando dei nidi di dimensioni variabili e dall’aspetto simile ad ovatta.  Nello stadio larvale questi insetti raggiungono la lunghezza di circa 1-4 cm e sono noti con il nome di processionaria perchè quando fuoriescono dal nido, in primavera, scendono dagli alberi e strisciano sul terreno in fila indiana uno dietro l’altro, formando  appunto una vera e propria processione, finchè si interrano per poi maturare nella forma della falena. Il nostro cane, incuriosito dalla presenza di questi bruchi, potrebbe voler avvicinarsi ad essi con l’intento di annusarli e leccarli. Fate attenzione! Nella forma larvale la processionaria è infatti ricoperta da peli urticanti che, una volta entrati in contatto con la pelle dell’individuo, uomo o animale che sia, rilasciano una sostanza tossica. Questa tossina è particolarmente forte e può provocare gravi irritazioni ed infiammazioni, originando un eritema papuloso pruriginoso. Se entra in contatto con gli occhi, la cute, le mucose, il tartufo o la lingua, può causare ferite e lesioni sensibili a necrotizzarsi, ovvero a provocare la morte del tessuto cellulare della zona colpita. I peli possono essere respirati, causando una grave infiammazione dell’apparato respiratorio e deglutiti, causando grave infiammazione ed ingrossamento della lingua tale da soffocare l’animale.

Se durante le uscite con il nostro cane rileviamo la presenza della processionaria, sarà essenziale prendere tempestivamente delle precauzioni, così come conoscere i sintomi che indicano un possibile contatto con il nostro cane:

  • Ipersalivazione
  • Edema della glottide
  • Dolore
  • Infiammazione della pelle
  • Reazione allergica
  • Irritazione cutanea
  • Vesciche
  • Ulcere
  • Necrosi della parte colpita
  • Infiammazione della lingua, esofago e stomaco
  • Lingua rossa, violacea, nera
  • Malessere generale
  • Nervosisimo
  • Prurito
  • Problemi respiratori
  • Shock anafilattico
  • Vomito emorragico
  • Diarrea emorragica

Nel caso in cui il nostro cane si sia avvicinato troppo a questi bruchi o nel caso in cui ne abbia annusato, leccato o mangiato uno o più, ecco qualche consiglio per un immediato soccorso al cane.

Evitando di usare le mani nude, rimuovere i parassiti o i peli urticanti rimasti sul pelo e sulla pelle del cane

  • Lavare con abbondante acqua e bicarbonato di sodio la zona interessata
  • Evitare di sfregare, manipolare o premere su eventuali ferite
  • Rivolgersi con la massima urgenza al veterinario per avviare i trattamenti di emergenza

Le conseguenze del contatto o dell’ingestione della processionaria nel cane possono essere gravi e letali se il cane non viene curato in tempo.

Prevenire è meglio che curare, quindi da primavera e per tutta estate è necessario prestare la massima attenzione durante le uscite e le passeggiate nelle aree verdi alberate, parchi gioco, giardini pubblici, viali oltre che, ovviamente, alle aree boschive. Chi dovesse avvistare nidi di processionarie o processionarie già discese sul terreno è pregato di darne tempestiva comunicazione alle autorità competenti in modo da poter predisporre la bonifica della zona.