Il nostro Club in quanto associazione specializzata di razza riconosciuta dall’ENCI ha delle importanti responsabilità da onorare nell’ottica della tutela tecnica ed oggettiva della razza e della sua corretta conoscenza, promozione e diffusione. Una di queste responsabilità è quella di individuare e consigliare i corretti criteri e le buone norme di allevamento, atti a ricercare e garantire costantemente la salute e il benessere della razza, a partire dai singoli individui coinvolti.
Cosa ci si deve aspettare da un buon allevatore?
- L’allevatore concentra gli sforzi su una o poche razze attraverso l’allevamento, la ricerca storica, lo studio e la formazione, relazioni di mentoring, l’appartenenza attiva ad un’associazione specializzata, la partecipazione alle attività cinofile connesse (esposizioni, prove).
- L’allevatore è oggettivo, capace di dare il giusto peso alle caratteristiche dei propri cani, sapendo separare la passione e l’amore da una valutazione distaccata, che consideri sia le buone sia le peggiori caratteristiche dei propri cani.
- L’allevatore è colui che seleziona, ovvero sa scegliere i riproduttori più idonei, seguendo i criteri della rispondenza dei soggetti da lui allevati allo standard di razza, al tipo, al buon carattere e alla buona salute. Si rende altresì necessaria una conoscenza almeno di base degli elementi di genetica del cane, di concetti basilari quali dominanza e recessività e delle metodologie di selezione (linebreeding, inbreeding, outcrossing).
- L’allevatore valuta approfonditamente le genealogie, attraverso lo studio minuzioso dei certificati genealogici (Pedigree), calcola l’indice di consanguineità, e si informa con ogni mezzo possibile circa lo stato di salute, possibili patologie manifestatesi e la longevità degli ascendenti e dei collaterali dei possibili riproduttori.
- L’allevatore si impegna a far riprodurre solo cani iscritti al Libro Genealogico Italiano o a Libri esteri riconosciuti dalla FCI.
- L’allevatore effettua i test genetici sui potenziali riproduttori per le seguenti patologie ereditarie: Polineuropatie LPN1 e LPN2 e Leucoencefalomielopatia (LEMP).
L’allevatore utilizza per la riproduzione solamente soggetti con le seguenti caratteristiche:
Esame genetico LPN1: esito N/N o D/N. I figli di accoppiamenti N/N x N/N non necessitano di essere testati. I figli di accoppiamenti N/N x D/N devono essere testati prima di essere inseriti in riproduzione.
Esame genetico LPN2: esito N/N.
Esame genetico LEMP: esito N/N o D/N. I figli di accoppiamenti N/N x N/N non necessitano di essere testati. I figli di accoppiamenti N/N x D/N devono essere testati prima di essere inseriti in riproduzione. Si rimanda a tal proposito al comunicato CIL del 12/06/2017.
Esame genetico LPPN3: esito N/N o D/N. I figli di accoppiamenti N/N x N/N non necessitano di essere testati. I figli di accoppiamenti N/N x D/N devono essere testati prima di essere inseriti in riproduzione.
L’allevatore esclude dalla riproduzione i soggetti a lui appartenenti, che non rispettino i criteri sopracitati.
- L’allevatore effettua presso medici veterinari referenti gli esami radiografici per il controllo della displasia dell’anca e della displasia del gomito con conseguente invio degli stessi alla Centrale di lettura convenzionata.
L’allevatore utilizza per la riproduzione solamente soggetti con le seguenti caratteristiche:
Displasia dell’anca: grado A,B;
Displasia dell’anca: grado C, purchè siano soggetti figli di cani di grado A e purchè vengano accoppiato con un soggetto di grado A figlio di genitori di grado A o B;
Displasia del gomito: grado 0, 1
L’allevatore esclude dalla riproduzione i soggetti a lui appartenenti, che non rispettino i criteri sopracitati.
- L’allevatore si adopera per far controllare accuratamente lo stato di normalità delle dentature dei propri cani, certificandolo attraverso lo strumento della carta dentaria, soprattutto nell’eventualità di future perdite accidentali o traumatiche di unità dentarie. Altresì si adopera per conoscere la presenza di anomalie dentarie negli ascendenti e nei collaterali dei soggetti preposti alla riproduzione ed evitare la diffusione di eventuali anomalie. Si rimanda a tal proposito a enci.it/libro-genealogico/carta-dentaria.
- L’allevatore si adopera a fornire o richiedere le relative documentazioni attestanti il corretto posizionamento dei testicoli dello stallone preposto alla riproduzione ed ad escludere dalla riproduzione i soggetti enognati, monorchidi, criptorchidi o con incompleto sviluppo di uno o di entrambi i testicoli.
- L’ allevatore è a conoscenza dello strumento delle Prove di Attitudine all’Allevamento, il cui fine è quello di stabilire il valore di un soggetto e deciderne l’eventuale impiego quale riproduttore, ed è volto ad evidenziare caratteristiche morfologiche e caratteriali tipiche, in virtù di quanto descritto nello standard di razza. L’allevatore usufruisce di questo strumento come ulteriore indice valutativo dei propri cani. Per organizzazione, descrizione e requisiti per l’ammissione, si rimanda all’apposita sezione del sito CIL.
- L’allevatore non utilizza animali aggressivi o che presentino reazioni comportamentali deviate, in quanto compito dell’allevatore è produrre soggetti sani sia fisicamente sia psichicamente.
- L’allevatore mantiene i riproduttori nelle migliori condizioni di benessere psico-fisico, ben socializzati, con adeguate cure, pulizia, igiene ed esercizio fisico. Rispetta inoltre la normativa vigente sul benessere degli animali. Non mantiene un numero di cani superiore a quello a cui possa fornire il miglior livello di cura, compreso cibo, acqua pulita, riparo adeguato da fonti di calore e dal freddo e cure professionali veterinarie.
- Si consiglia di non utilizzare in riproduzione fattrici di età inferiore ai 22 mesi o che abbiano già compiuto il settimo anno di età. Si consiglia inoltre di non effettuare la prima cucciolata oltre il compimento del quinto anno di età della fattrice. Si consiglia altresì di non utilizzare in riproduzione stalloni che abbiano già compiuto l’ottavo anno di età, salvo previa necessaria visita veterinaria di controllo che ne attesti lo stato di buona salute prima della monta. Le fattrici non saranno accoppiate più di 1 volta all’anno e comunque mai in due calori consecutivi. È opportuno inoltre che, a salvaguardia del suo benessere, una fattrice non abbia più di 4 cucciolate nell’arco della sua vita.
- Si raccomanda di garantire durante la gravidanza e lo svezzamento, fino alla cessione dei cuccioli, un’ulteriore e scrupolosa cura degli aspetti igienici, sanitari, ambientali e gestionali della fattrice e dei cuccioli ed una costante attenzione alla sicurezza e al benessere degli stessi. In particolare, l’allevatore si adopera affinchè fattrice e cuccioli siano mantenuti in un ambiente costantemente controllato, pulito, caldo, sicuro e al riparo da possibili intrusi, animali o umani. Si adopera altresì a garantire a fattrice e cuccioli le necessarie cure e controlli veterinari ed una dieta adeguata alle varie fasi di gravidanza, allattamento e svezzamento.
- Si raccomanda di garantire sin dalla fase neonatale dei cuccioli la corretta interazione con gli stessi attraverso le manipolazioni e ad integrarle, a partire dalla terza settimana di età, con la corretta e graduale socializzazione degli stessi, con esposizione a vari stimoli e sollecitazioni.
- Si consiglia di fornire ai nuovi proprietari tutte le informazioni relative alla razza, con particolare attenzione circa le caratteristiche morfologiche e comportamentali, le possibili patologie, le accortezze gestionali da seguire, comprese le caratteristiche specifiche dei riproduttori utilizzati.
- L’allevatore sceglie i potenziali nuovi proprietari con cura e saggezza, ponendo tutte le domande necessarie per verificare l’idoneità dei futuri proprietari, con particolare attenzione allo stile di vita, all’ambiente domestico, alla composizione del nucleo famigliare, a pregresse esperienze con cani, a presenza o meno di altri cani o animali nel nucleo familiare, a eventuali interessi ad effettuare accoppiamenti in futuro. Si rende altresì disponibile a rispondere in maniera aperta ed esauriente a tutte le domande che gli verranno poste.
- Si raccomanda di fornire, all’atto della cessione del cucciolo, tutta la documentazione relativa ai genitori, nello specifico: copia del pedigree, copia della denuncia di monta (modello A) e della registrazione della cucciolata (modello B), copia degli esiti dei test genetici (LPN1, LPN2, LEMP), copia degli esiti degli esami radiografici (DISPLASIA ANCA e GOMITO), copia della carta dentaria, copia di certificato posizionamento dei testicoli dello stallone e i risultati delle Prove di Attitudine all’Allevamento, se effettuate. Si consiglia inoltre di fornire la modulistica e le istruzioni necessarie per il passaggio di proprietà presso l’ATS di competenza e per il passaggio di proprietà del pedigree e fornire indicazioni e suggerimenti circa i corretti trattamenti antiparassitari, le corrette profilassi e prevenzioni da seguire, la corretta socializzazione, educazione ed alimentazione del cucciolo. L’allevatore può inoltre fornire tutte le indicazioni relative al Club Italiano del Leonberger, alle modalità di iscrizione e di partecipazione alle attività sociali.
- L’allevatore redige un contratto di cessione del cucciolo, che definisca la responsabilità dell’allevatore e dell’acquirente, comprese eventuali garanzie, rispetto a questioni relative alla salute, alle modalità di una possibile restituzione e all’eventuale futuro ingresso in riproduzione.
- L’allevatore coinvolge il proprietario dello stallone nel processo di allevamento al fine di offrire da un lato un ulteriore riferimento ai nuovi proprietari e dall’altro di consentire al proprietario dello stallone di restare informato sullo stato di salute dei discendenti, informazione di vitale importanza per chi intende progredire nel proprio percorso di allevamento.
- Si consiglia di fornire costantemente ai nuovi proprietari i mezzi per la loro formazione e di affiancarli per tutta la vita del cucciolo offrendo loro sostegno e orientamento per la corretta gestione e risoluzione di eventuali problematiche di qualunque natura.
- Si consiglia infine di cedere i cuccioli dal sessantesimo giorno di vita, con il ciclo di vaccinazioni iniziato (e relative indicazioni circa il richiamo) ed iscritti all’Anagrafe Canina con relativo microchip.